Diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Brera nel 1921, nei saggi giovanili rielabora la tradizione figurativa lombarda tardo-ottocentesca, attratto dalle ricerche sulla luce e sul colore di Emilio Gola, Daniele Ranzoni, Emilio Longoni. Senza abbandonare la matrice realista della propria pittura, nel corso degli anni Venti raggiunge una resa delle forme più solida e sintetica sulla suggestione delle coeve ricerche del gruppo Novecento Italiano, cui aderisce dopo la prima mostra milanese del 1926. Dall’esordio nel 1927 all’Esposizione Nazionale d’Arte, allestita presso il Palazzo della Permanente a Milano, avvia un’intensa attività espositiva che lo vede presente dal 1928 alle Biennali di Venezia e a tutte le principali manifestazioni ufficiali in Italia e all’estero. Ottiene numerosi riconoscimenti con un vasto repertorio di ritratti, figure femminili, nature morte, oltre a una notevole produzione di paesaggi nei quali coniuga il severo linguaggio novecentista allo studio dal vero. Nominato Direttore dell’Accademia Carrara di Bergamo nel 1931, svolge un ruolo di centrale importanza nel rinnovamento culturale della città, dove nel 1938 esegue per la Casa Littoria “A. Locatelli” una decorazione murale, poi distrutta.
Alla metà degli anni Trenta è volontario in Africa orientale. In coincidenza con il fallimento dell’ideologia fascista il pittore matura una profonda crisi artistica che culmina nel 1942, quando prende avvio una nuova fase contraddistinta dal ripiegamento su modelli e schemi derivati dall’arte antica.
Elena Lissoni