Michele Cascella - Ingresso al Portello

MICHELE CASCELLA
(Ortona, Chieti, 1892 - Milano, 1989)
L’ingresso del Portello, 1928
inchiostro di china e acquerello su cartoncino, 46 x 59 cm firmato e datato in basso a destra: “Michele Cascella/ Milano 1928” Milano, Collezione Fondazione Cariplo, inv. AI00019AFC
Esposizioni: 1929, Milano, Mostra di Basilio e Michele, n. 23.
Bibliografia: Mostra di Basilio e Michele 1929, n. 23, s. ill., s.n.p.; F.P. Rusconi, in Le collezioni d’arte 2000, n. 53, pp. 85-86, ill.
L’opera fu acquistata nel 1929 “in ricordo della vecchia Milano” – come indica un documento conservato nell’archivio storico di Fondazione Cariplo – presso la Galleria Pesaro di Milano, in occasione della mostra dedicata a Michele Cascella e al padre Basilio. L’ingresso del Portello raffigura la porta della Cascina Portello, situata nella zona ai margini dell’omonimo borgo agricolo alla periferia nord di Milano sottoposta a un drastico processo di trasformazione dovuto all’espansione degli stabilimenti dell’Alfa Romeo. Michele Cascella, che si era trasferito nel capoluogo lombardo nel 1924, dipinge la scena mettendo in evidenza i bambini scalzi, le galline e la statua della Madonna, cioè la matrice contadina e cattolica degli abitanti. Il suo punto di vista è opposto rispetto a quello che emerge dalle periferie operaie di Mario Sironi. L’artista, infatti, intende rappresentare ciò che rimane piuttosto che quello che si trasforma e non appare interessato a cogliere alcuna contraddizione o difficoltà dello sviluppo cittadino. La veduta urbana è il genere prediletto da Michele Cascella. Oltre a Milano, soggetto anche di Lungo il Naviglio e Via San Calimero a Milano (Collezione Fondazione Cariplo), sono particolarmente frequenti nella sua opera vedute di Londra e di Portofino.
Antonella Crippa